All’inizio era una pagina Instagram aperta in pandemia per parlare di editoria e sentirsi meno soli in tempo di restrizioni.
Mi mancava lavorare in casa editrice, mi mancavano le colleghe e persino il gatto rosso del laboratorio di ceramiche al piano di sotto. La finestra dell’ufficio redazione dava sul cortile interno, regalandoci una vista privilegiata sugli artigiani al lavoro e su Danilo ’O bello che si muoveva con un’andatura sinuosa e chirurgica tra i vasi messi ad asciugare.
Poi sono arrivate a braccetto la crisi e una nuova occasione. Scrivere, editare, creare storie. Questa volta per il web e in azienda.
Non mi era mai successo prima di chiudere un cerchio e aprirne un altro nella stessa settimana.
Mi sono fatta piccola piccola (sono già minuta di mio) fino a scomparire dietro visioni che non mi appartenevano. Ho messo le briglie alle mie idee e alla mia personalità, facendo spazio a quelle altrui. “Anna resisti e impara”, mi dicevo.
Ho imparato tanto, soprattutto cosa non fare, ma ho commesso un grave errore.
Ho smesso di brillare.
Ad un tratto mi sono ricordata della promessa fatta a me stessa anni prima: “non rimanere dove non puoi fiorire”. Se il trauma della perdita mi aveva cambiata trasformando le paure in coraggio, perché ero spaventata all’idea di ricominciare?
La risposta è arrivata nel più naturale dei modi. Le persone hanno iniziato ad affidarmi i propri testi, a mettere nelle miei mani i loro progetti dandomi fiducia.
La chiave era tutta lì.
Ho ripreso a editare, scrivere, creare contenuti facendomi tramite e apportando valore.
Negli ultimi mesi ho scritto, tagliato, revisionato, ho preso appunti, ho studiato senza fretta ma senza sosta. Ho ancora tanto lavoro da fare, commetterò errori e aggiusterò il tiro, ma intanto vi presento eufonika, il mio salotto virtuale, dove possiamo incontrarci e parlare di editoria, scrittura, creatività e di tutto ciò che mi va.
Tutto ciò che sia Anna.
A briglie sciolte e a ritmo lento. Perché le cose belle hanno bisogno di tempo e cura.
In sottofondo: Levante – Dall’alba al tramonto
Foto: Sami Aksu su Pexels
Palpiti di cuore, emozioni d’animo, parole di un pensiero senza fine da allineare sull’argento tappeto che la luna stende sul mio mare, quello di Ulisse ed Enea, quello dei miti e della storia, sui tracciati consumati dai passi di monaci oranti. È la terra del sogno che diventa realtà di immagini, di pensieri, di amore.
Wow! Ciao Vito, benvenuto su eufonika.”È la terra del sogno che diventa realtà di immagini, di pensieri, di amore”, quanta verità in queste parole.
Grazie. A presto, Anna.