Pubblicare un libro: come proporsi agli editori

Anna VendittoAprile 8, 2025 |
Tempo di lettura: 15 minuti
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La prima regola che un aspirante scrittore dovrebbe far propria è che per imparare a scrivere è indispensabile leggere, leggere e ancora leggere. Fino allo sfinimento.

Eppure in Italia, ad oggi, vengono pubblicati più libri di quanti ne vengano letti. Questo ci conferma che pubblicare un libro è diventato il sogno di molti. Non tutti, però, ci riescono. Così come pochi scrittori riescono a vendere più di 2mila copie (che è già di per sé un buon risultato). Secondo i dati dell’AIE nel 2023 sono stati pubblicati oltre 85mila libri. Di questi, i titoli che hanno venduto più di 2mila copie sono poco più di 3000.

La seconda regola è conoscere il contesto editoriale e le sue dinamiche per non soccombere (ho fatto mia la massima “chi non conosce il mondo, lo subisce” dai tempi delle elementari, e a mio avviso è applicabile a ogni ambito).

Una delle domande più frequenti che mi viene posta è “Come contattare un editore per pubblicare un libro?”.

Dell’esperienza in casa editrice non ho mai dimenticato (e sono sicura neppure le mie colleghe di redazione) le e-mail di proposte editoriali che riempivano la casella della posta in arrivo. Alcune davvero esilaranti. Ora, a meno che non si tratti di un testo comico, l’obiettivo non è far ridere, ma farsi leggere e valutare.

Con questo articolo, voglio fornirti gli strumenti per proporre nel modo giusto il tuo progetto editoriale valorizzandolo agli occhi di chi dovrà valutarlo.


Conditio sine qua non

Hai finito di scrivere la tua opera e ora ti chiedi come inviarla a un editore. Se sei lì che ansimi per premere il tasto invio, di sicuro hai già revisionato il tuo testo, controllato ortografia, grammatica e sintassi. Tutto funziona: struttura e argomentazione (se si tratta di un saggio); ambientazione, personaggi e sviluppo narrativo (se si tratta di un romanzo). Hai fatto una ricerca accurata degli editori che potrebbero accogliere la tua opera, hai redatto e preparato tutto il materiale da inviare e conosci i tempi di riscontro degli editori a cui invierai il tuo manoscritto.

Se la risposta è “No, non ho fatto nulla di tutto ciò”, fermati!

La fine della redazione costituisce il vero punto di partenza. Se sei disorientato, inizia da qui:

  1. Lascia il tuo manoscritto in un cassetto il tempo necessario per dimenticartene. Dopo mesi e mesi di scrittura conosci a memoria ogni parola e questo non ti consente di notare errori e note stonate.
  2. Ora puoi mettere mano alla revisione. Puoi scegliere di revisionare il tuo testo in autonomia oppure rivolgerti a un editor professionista. Se ti stai chiedendo come fare per scegliere quello giusto, ne parlo in questo articolo →Editor: come scegliere quello giusto
  3. In ogni caso cura la formattazione del testo. Lascia perdere i caratteri illeggibili e arzigogolati, la parola chiave è semplicità. Opta per Times New Roman oppure Garamond, dimensione 12, interlinea tra 1.15 e 1.5, testo giustificato, margini ampi (inserisci un punto in più per la dimensione del margine destro, spazio in genere riservato alle note: l’editor che riceverà il tuo testo apprezzerà), foglio A4 e orientamento verticale (no, non è scontato. “Io ne ho viste cose che voi umani…”).

Prima di proseguire, voglio soffermarmi quanto necessario sul punto 2 e in particolare sulla spinosa questione, ovvero: il manoscritto va editato prima di essere inviato?

Sul piano teorico, non vi è alcun obbligo anche perché la casa editrice che decide di pubblicare un testo dovrebbe farsi carico anche di tutte le fasi di cura e preparazione alla pubblicazione, editing compreso.

Sul piano pratico, editare il manoscritto prima dell’invio aumenta senza dubbio (aumenta non garantisce, chi dice il contrario mente) la probabilità di pubblicazione. Un testo più pronto significa per l’editore meno lavoro e una maggiore ottimizzazione di tempo e risorse. D’altronde, non bisogna dimenticare che un editore è un imprenditore – in un mercato sempre più saturo – e in quanto tale deve far quadrare i conti.

Dunque, la conditio sine qua non è presentare un buon testo, un progetto editoriale che nella sua complessità possa convincere l’editore a investirci.


Editori, agenti letterari e agenzie: a chi rivolgersi?

In Italia, la prima agenzia letteraria nasce a Torino nel 1898, ad opera di Augusto Foà, con il nome appunto di Agenzia letteraria internazionale e si espande notevolmente nel corso del secolo scorso, immediatamente dopo la Seconda guerra mondiale.

L’obiettivo dell’agenzia è quello di trattare la vendita dei diritti degli autori agli editori, nonché di segnalare gli autori a possibili editori interessati alla pubblicazione proposta: l’agente letterario è, dunque, un mediatore tra lo scrittore e l’editore.

A differenza di quanto accaduto oltreoceano, le agenzie letterarie italiane non hanno avuto però lo stesso successo: gli autori italiani che si rivolgono a una agenzia letteraria per la ricerca di un editore non superano il 50% del totale degli scrittori, contro una percentuale che arriva fino al 90% circa nei paesi anglosassoni.

Difatti, in Italia, non è obbligatorio avere un agente per arrivare a un editore serio. Talvolta anche i self-publisher vengono contattati direttamente dagli editori. D’altro canto, però, non tutti gli editori agiscono allo stesso modo. Alcune case editrici accettano manoscritti tutto l’anno; altre per periodi brevi; altre ancora, soprattutto quelle più strutturate, lavorano principalmente con le agenzie letterarie o con consulenti editoriali esterni come scout, editor, traduttori o anche altri scrittori.

Ma, cosa fa nello specifico un agente letterario?

Le attività tipiche dell’agente letterario si possono concentrare in:

  • scouting, cioè quelle attività per l’identificazione di nuovi autori, anche stranieri da tradurre in lingua italiana;
  • la ricerca di un editore per gli autori che si affidano a un agente e/o a un’agenzia;
  • la tutela dell’interesse dell’autore, divenendo così una sorta di product manager, seguendo la valorizzazione degli autori anche per tutto quel che concerne la pubblicazione dell’opera, i guadagni, l’immagine.

Il guadagno dell’agente è generato in base a ciò che percepisce l’autore, pertanto questi tende a far crescere le percentuali versate dagli editori sulle vendite dovute agli autori; cura costantemente l’immagine dell’autore, pattuisce le royalties, e interviene per le presentazioni in pubblico dell’autore stesso.

L’agente, dunque, deve avere una serie di competenze professionali che costituiscono la sua forza e la sua capacità di essere apprezzato come talent scout: deve essere un attento lettore, un profondo conoscitore del mercato editoriale, essere sempre pronto a cogliere le novità in modo da proporre l’autore giusto, al momento giusto e all’editore giusto; ed essere in grado di promuovere al meglio l’autore oggetto della sua intermediazione.

Ingaggiare un agente o rivolgersi a un’agenzia costituisce un investimento, che se fatto con criterio porta con sé alcuni vantaggi: ad esempio, avere una tutela e una consulenza nel momento della firma del contratto, e avere l’opportunità di essere seguito anche nella vendita di diritti correlati alla pubblicazione (trasposizioni cinematografiche e televisive o traduzioni).

Prima di contattare un’agenzia letteraria è consigliabile informarsi accuratamente, visitare il sito Intenet e le pagine social per comprendere l’attività svolta e i generi trattati.


Ricerca dell’editore giusto

Inviare a tappeto la propria opera a tutti gli editori presenti sul pianeta non aumenterà la probabilità di essere pubblicati. Al contrario, costituisce una fatica vana. Se hai scritto una raccolta di poesie, non ha alcun senso inviarla a un editore di saggistica o di scolastica, o ancora di albi illustrati per bambini.

Il primo passo da compiere nella ricerca degli editori più adatti per il proprio testo è lo studio della linea editoriale e delle collane di ognuno. Sulla base delle informazioni che hai raccolto, fai una scrematura e stila un elenco delle case editrici a cui inviare il tuo manoscritto.

Ti consiglio di creare un file excel o se ti è più comodo una tabella in un file word. Accanto a ogni editore, annota:

  • indirizzo e-mail a cui inviare;
  • materiale richiesto della casa editrice (sinossi, lettera di presentazione, cv, biografia, pitch ecc.);
  • periodo entro cui inviare la proposta editoriale (alcuni editori accettano manoscritti solo in un breve periodo durante l’anno);
  • i tempi previsti per un’eventuale risposta (non tutti gli editori forniscono un feedback, alcuni rispondono solo in caso di esito positivo).

In generale, è possibile trovare tutte queste informazioni nella sezione contatti del sito degli editori.

Ti riporto di seguito degli esempi:

sezione contatti sito einaudi

Sezione contatti, sito Einaudi.

sito il castoro
sezione contatti sito il castoro

Sezione contatti, sito Il Castoro.


Materiali da allegare

Quando si invia un manoscritto a un editore, è fondamentale seguire con attenzione le indicazioni fornite dalla casa editrice. Come abbiamo visto, ogni editore ha delle preferenze precise su come ricevere le proposte e rispettare tali richieste è il primo passo per fare una buona impressione.

Una proposta editoriale completa deve essere ben organizzata e professionale. Tra i materiali generalmente richiesti ci sono:

  1. Lettera di presentazione
    La lettera di presentazione è un breve messaggio che introduce chi sei, il tuo progetto e il motivo per cui pensi che il tuo libro sia adatto a quell’editore. Se non è esplicitamente richiesta, può coincidere con il corpo della tua email. Evita di scrivere una lettera troppo lunga o complessa, che sia piuttosto concisa e mirata.
  2. Sinossi
    La sinossi è un riassunto chiaro, abbastanza conciso (è consigliabile rimanere in un range di 2000 battute) ed esaustivo del contenuto del tuo libro, finale compreso. La sinossi deve suscitare l’interesse dell’editore e dare un’idea chiara del tono e del tema del libro. Se si tratta di saggistica dovrai descrivere gli argomenti trattati.
  3. Breve biografia e dati di contatto
    La biografia non deve essere un lungo elenco di titoli e successi, ma piuttosto una presentazione breve che includa le informazioni più rilevanti: nome, cognome, esperienze significative (se ce ne sono), percorso di studi e professione attuale. Evita dettagli inutili o secondari, come il voto di maturità o concorsi di poca rilevanza. L’obiettivo è fornire all’editore informazioni utili per capire chi sei e perché la tua esperienza è pertinente al libro che proponi. Ricorda di includere i tuoi dati di contatto, come indirizzo email e numero di telefono, per facilitare la comunicazione.
  4. Estratto del manoscritto o manoscritto completo
    Ci sono editori che richiedono i primi capitoli (di solito i primi tre o le prime 20-30 pagine); altri invece richiedono espressamente il manoscritto completo. Assicurati di inviare quanto richiesto così come indicato.

Le case editrici di solito hanno preferenze precise anche per quanto riguarda il formato dei file. Se l’editore chiede un pdf, non inviare un file in formato .odt. In generale, segui sempre le istruzioni per evitare di irritare l’editore o intasare inutilmente la sua casella di posta.

Se non vengono forniti dettagli specifici, allega il manoscritto completo, la sinossi e la biografia. Non aggiungere protezioni al file, poiché rischiano solo di creare complicazioni inutili.

Una volta che hai raccolto tutti i materiali richiesti, organizza tutto in cartelle separate per ogni casa editrice a cui intendi inviare il manoscritto. In questo modo, avrai tutto ben ordinato e pronto per l’invio, evitando di confondere i documenti necessari per ciascun editore.

Ma, soprattutto prenditi il tempo necessario per preparare il materiale richiesto. Con una proposta ben strutturata, avrai maggiori chance di fare una buona impressione e di iniziare una collaborazione con l’editore.


Narrativa vs saggistica

Quando si scrive saggistica, è fondamentale dimostrare competenza sull’argomento trattato e il valore del proprio lavoro.

A differenza della narrativa, per cui è difficile che un editore decida di pubblicare un testo solo in base alla trama (salvo che l’autore non sia già un nome noto con una vasta base di lettori), nella saggistica la situazione è diversa.

Nel caso della saggistica, infatti, è possibile spesso proporre un’idea prima di averla sviluppata completamente. Questo offre il vantaggio di non dover scrivere interi capitoli prima di sapere se l’editore è interessato: se il progetto non dovesse andare a buon fine, si potrà semplicemente accantonare l’idea senza aver profuso tempo e lavoro.

Le proposte per un libro di saggistica generalmente comprendono diversi elementi: la descrizione dell’argomento, il target di lettori a cui si intende rivolgersi, il piano dell’opera (composto dall’indice dei capitoli e dall’impostazione generale), la bibliografia di riferimento (ovvero le fonti da cui si parte) e uno o più capitoli scritti per dare un’idea dello stile, del tono e della qualità dei contenuti.


Redazione della mail

Quando invii una proposta a una casa editrice, è fondamentale che la tua mail sia chiara, concisa e ben organizzata. Tuttavia, prima di tutto, è essenziale accertarsi che la mail venga inviata al destinatario giusto.

Mi è capitato di ricevere email da persone che pensavano fossi un editore, ma il mio ruolo è quello di editare i testi, non di pubblicarli. Molti autori esordienti inviano i loro lavori a indirizzi generali, come quelli del marketing o dell’ufficio stampa, che non sono destinati a ricevere proposte editoriali. Se non trovi una casella email specifica per inviare gli inediti, il passo migliore è contattare l’editore per chiedere se sono aperti alla ricezione di nuovi manoscritti. Questo non solo è un atto di cortesia, ma denota anche professionalità.

Ecco alcuni suggerimenti essenziali da seguire per scrivere una mail efficace:

  • Indirizzo e-mail professionale. Assicurati di usare un indirizzo email professionale, possibilmente contenente il tuo nome e cognome. Evita indirizzi email troppo informali (imbarazzanti) come “diavoletto89@…”.
  • Oggetto della mail. L’oggetto deve essere preciso e descrittivo, come “Proposta editoriale” o, meglio ancora, “Proposta editoriale per la collana X”. Includere il nome della collana suggerisce che hai fatto delle ricerche sull’editore. Se invii la stessa proposta a più case editrici, non dimenticare di modificare l’oggetto per ogni destinatario.
  • Saluti appropriati. Utilizza un saluto formale, ma non esagerare con la riverenza. Evita “Eccellentissimo” e “Illustrissimo”, ma anche “Ciao”. “Gentile editore” può andar bene.
  • Presentazione breve. Introduciti con alcune informazioni essenziali su di te: il tuo nome, la tua età, la tua professione e dove vivi. Se hai esperienza di pubblicazione, menziona libri già pubblicati (anche in self-publishing o su riviste), oppure premi significativi che hai vinto. Evita invece di fare riferimento a concorsi scolastici o parrocchiali. Se hai già pubblicato in altre forme, assicurati che l’editore accetti inediti di autori che hanno già autopubblicato i loro lavori.
  • Motivazione della scelta dell’editore. Spiega brevemente perché hai scelto proprio quella casa editrice. Citando la collana che pensi possa ospitare il tuo libro, dimostri di aver fatto delle ricerche e di aver scelto un editore adatto al tuo progetto.
  • Sinossi del manoscritto. Se l’editore non chiede una sinossi separata, riassumi all’osso la trama del tuo libro, facendo attenzione a includere anche il finale. Questo è essenziale, poiché l’editore ha bisogno di conoscere l’intera storia per fare una valutazione più precisa.
  • Disponibilità per ulteriori contatti. Esprimi la tua disponibilità a essere contattato per ulteriori comunicazioni, concludendo con una formula di saluto cordiale. Fornisci anche i tuoi dati di contatto: nome, indirizzo, numero di telefono e indirizzo email. Non dimenticare di includere anche i tuoi dati nella prima pagina del manoscritto.
  • Verifica degli allegati. Controlla con attenzione di aver allegato tutti i documenti richiesti, come il manoscritto o altre eventuali informazioni specifiche.
  • Formato del manoscritto. Attieniti alle istruzioni dell’editore anche per l’estensione del file (doc, pdf). Assicurati che il testo sia leggibile e correttamente formattato secondo le linee guida fornite dall’editore, o in modo che risulti facilmente fruibile.
  • Controllo finale. Prima di inviare la mail, rileggila con attenzione per individuare eventuali errori di battitura o refusi.


Gli errori da non fare

Ci sono, poi, degli errori (purtroppo assai frequenti) che andrebbero evitati se non si vuole indisporre gli editori.

  1. Evita l’invio massivo dell’email. Non inviare la stessa e-mail a più case editrici contemporaneamente, e non lasciare mai visibili i destinatari. Questo potrebbe far pensare agli editori che non hai fatto una ricerca adeguata sui loro cataloghi e che stai semplicemente “sparando nel mucchio”.
  2. Ricordati “chi si loda si imbroda”. Per quanto tu possa essere fiero del tuo lavoro, è meglio almeno in questa fase mettere da parte la vanità. Se il romanzo è davvero originalissimo o bellissimo, spetta all’editore giudicarlo.
  3. Non ricorrere al sarcasmo o alle lamentele. Evita di criticare il sistema editoriale, i redattori o gli editori, o di lamentarti del trattamento riservato agli esordienti o ai self-publisher. Un atteggiamento negativo potrebbe danneggiare la tua reputazione.
  4. Non suggerire idee per la copertina. La scelta dell’immagine di copertura è responsabilità del reparto grafico dell’editore, non tua.
  5. Non anticipare proposte per la prefazione. Non dire che hai già trovato qualcuno che potrebbe scrivere la prefazione del tuo libro. Questo è un aspetto che spetta all’editore decidere, se necessario.
  6. Non fare riferimento a persone del mondo editoriale. Evita di menzionare persone che lavorano nell’editoria, a meno che non ti abbiano espressamente indicato di contattare un certo editore dicendo che sei stato indirizzato da loro.

Questi accorgimenti ti aiuteranno a fare una buona impressione e a presentare il tuo lavoro nel modo migliore possibile.


I tempi di risposta degli editori

Attendere la risposta da parte degli editori è uno degli aspetti più stressanti per uno scrittore.

In molti casi, le case editrici rispondono solo se la valutazione è positiva. Alcuni, anche se pochi, forniscono in ogni caso un riscontro. È importante munirsi di infinita pazienza poiché i tempi di attesa possono variare dai 3 ai 12 mesi.

Se la risposta non arriva, con molta probabilità la proposta editoriale non è stata bene accolta, e sarà necessario tentare nuove strade.

Nel caso in cui la risposta dovesse essere negativa, cerca di analizzare le eventuali motivazioni fornite. Le motivazioni alla base di un rifiuto possono essere diverse, ma una risposta, anche se negativa, può essere un’opportunità per migliorare. Prendi in considerazione i suggerimenti ricevuti, e valuta se è necessario un ulteriore lavoro sul tuo romanzo, magari con un editing più accurato.

Se invece la risposta è positiva, congratulazioni! Hai superato il primo ostacolo. A questo punto, è fondamentale esaminare attentamente il contratto che ti viene proposto, considerando aspetti come l’offerta economica, le royalties, la promozione e i tempi di cessione dei diritti dell’opera. In questi casi, è sempre consigliabile consultare un esperto del settore o un avvocato specializzato in diritto editoriale, per evitare sorprese e fare una scelta consapevole.


Conclusione

Pubblicare un libro è un obiettivo ambizioso che richiede impegno, preparazione e conoscenza del settore editoriale. Non basta scrivere un buon manoscritto, ma è fondamentale curarne ogni aspetto, dalla revisione alla scelta dell’editore giusto, passando dal modo in cui viene presentato.

Ho provato in questo articolo a fornirti suggerimenti preziosi per inviare agli editori una proposta editoriale professionale e ben strutturata. Se sei pronto a intraprendere questo percorso, ma temi di non riuscire a valorizzare il tuo progetto, contattami: sarò al tuo fianco guidandoti passo dopo passo e offrendoti il supporto che meriti.

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Foto di Broke Balentine

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Sono un editor, correttore di bozze e content writer freelance. Leggo, scrivo, revisiono, scelgo le parole con cura.
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